sabato 8 gennaio 2011

American Life

In ritardo per il mio proposito "almeno una a settimana", mi giustifico dicendo che gli esami, il capodanno e il raffreddore tolgono una buona quantità di tempo, ovvero quello che di solito utilizzo per guardare i film e parlarne da sola per ore e ore (e ore, e ore, e ore, e ore...) creando la mia inattaccabile opinione personale, che, come alcuni sanno, è una vera e propria tagliola per i malcapitati che cercano di contraddirmi.
In attesa dell'illuminante opinione di un esperto psicanalista freudiano sull'argomento, mi rimetto al lavoro.

Away We Go
2009
Regia di Sam Mendes. Sceneggiatura di Dave Eggers e Vendela Vida. Con: Maya Rudolph, John Krasinski, Jeff Daniels, Catherine O'Hara, Allison Janney, Jim Gaffigan, Carmen Ejogo, Maggie Gyllenhaal, Josh Hamilton, Chris Messina, Melanie Lynskey, Paul Schneider.
Voto: 7,5/10

Burt e Verona Krasinski e Rudolph), trentenni, innamorati, conviventi ma non sposati, attendono la nascita della loro prima figlia. Ma, quando Verona è al sesto mese di gravidanza, scoporono che i genitori di Burt (Daniels e O'Hara), invece che prepararsi al loro compito di nonni, hanno deciso di partire per il Belgio il mese prima della nascita della piccola, per restarvi due anni. I futuri mamma e papà (che si erano trasferiti in Colorado per star vicino ai genitori di Burt) decidono allora di fare a loro volta le valige e andare alla ricerca di una nuova casa, incontrando vecchi amici, colleghi e parenti.

Il film è probabilmente l'esatto opposto di ciò che classicamente ci si aspetta da un prodotto made in USA: Hollywood ci dà pellicole dal ritmo incalzante, e questo invece è lento e poco ritmato; ci mostra la famiglia come nucleo unito, e qui invece la famiglia forse nemmeno esiste; ci racconta un paese che è sempre inscrivibile a New York o alla California, e in questo caso invece si vede un po' di tutto, tranne che di New York e California. Ma infatti questa non è una pellicola timbrata Hollywood.
Mendes, passato dai cinque premi Oscar di American Beauty ad un vero e proprio film indipendente, ci mostra il volto dell'America (e dell'Occidente) attraverso la famiglia-o la non famiglia. Ci racconta di come ognuno dei personaggi incontrati da Burt e Verona (e anche Burt e Verona stessi) cerchi di costruirsi le proprie certezze, vivendo in un nucleo più che in una comunità, seguendo i propri schemi e le proprie regole.
Il risultato è, nel complesso, gradevole, ma non sempre fluido. Mendes dipinge un quadro dove molti di noi potrebbero riconoscersi, anche se forse non tutti ne avranno voglia.

3 commenti:

  1. yahoooo!
    siamo le nostre più grandi fan! bene bene!

    e Lyndon B., stai diventando una recensionista ad hoc!

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  2. ma l'altro blog cadde nel dimenticatoio?

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  3. ooh, io giust'appunto mi sono imbattuto prima nell'ALTRO e solo ora in QUESTO.. ma beeeella lì! 8)

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