mercoledì 9 febbraio 2011

Comunicazione di servizio

Sebbene i miei lettori siano due, credo che per coerenza col mio lavoro questo post sia necessario.
Ultimamente sono sempre stata in ritardo con i miei buoni propositi. I motivi sono validi, tuttavia non vorrei che, nella testa dei miei due lettori solitari (di cui uno solo ufficiale) si formassero pensieri del tipo: che sciocca donnetta poco costante, non sa nemmeno mantenere gli impegni che si è inventata da sola!
Quindi, a scanso di equivoci, ecco la mia giustificazione da lasciare sulla scrivania per la maestra.

Mi sono ritrovata con tre esami da dare, il che per me significa una corsa contro il tempo, una crisi di panico perpetua ed un unico oddio non so niente. Fatto l'ultimo esame, mi sono catapultata da Bologna a Firenze, per accudire il mio povero cane, abbandonato dagli infidi genitori che se ne sono andati a spassarsela in Marocco. Il giorno dopo il mio arrivo la mia faccia ha cominciato a gonfiarsi. Ascesso gengivale. Dentista, antibiotici, sguardo perso e funzioni cerebrali annientate. Nel frattempo imperversavano i preparativi per la festa di compleanni a sorpresa per quello che, in assenza di termini migliori, dovrò chiamare il mio fidanzato, il quale è riuscito a mettere tutti i bastoni che ha trovato tra le nostre ruote. Il giorno dopo ero tranquillamente approssimabile ad un cadavere. Nonostante tutto, ero riuscita a pubblicare il pezzo sul Variety.
Tornata a Bologna mi sono ritrovata davanti un nuovo e assai più intricato orario di lezioni, e in più, dato che sono stata curiosamente ammessa ad un corso di scrittura very cool, mi sono vista privata del mio preziosissimo venerdì pomeriggio. Ma fin lì poco male.
Nel frattempo ho finito il ciclo di antibiotici. Immediatamente la mia faccia ha ricominciato a gonfiarsi, e nonostante abbia ricominciato a prenderli tempestivamente, le mie condizioni peggiorano e peggiorano.
E così siamo arrivati ad oggi. Un antibiotico e un ketodol ogni 8 ore, inegratori, e una guancia perfettamente tonda, rossa e rovente. Voglio farmi abbattere.
Ciliegina sulla torta? Ho un trasloco da fare tra domani e martedì. E mi sento un cadavere.
Perché ho scritto tutto questo? Semplice: ho scoperto di essere sufficientemente paranoica da ritenermi obbligata a dare una giustificazione ufficiale a me stessa per il mancato rispetto delle scadenze, così da dormire meglio la notte.
Quindi, miei due eccelsi lettori, vi prego di scusarmi se non sarò in grado di postare niente di nuovo fino a trasloco fatto, gengiva guarita e racconto per il corso consegnato.
Vi ho mai detto che odio sentirmi sotto pressione?

PS: sono annebbiata dalle secchiate di pillole, mi scuso per i mille errori di battitura che sicuramente ci saranno. E perdonate anche la forma. Spero di riprendermi!

1 commento:

  1. Non credo di essere annoverato tra i due "eccelsi lettori". Sono sicuro di essere un "infido genitore" che nel frattempo se l'è spassata. Ma ti leggo: quando me lo ricordo, quando mi capita, quando ne ho voglia. Ti leggo e sono convinto che gli impegni migliori da rispettare siano quelli che nessuno ci dà e che tradirli significa nuocere a se stessi. Molto più dannoso che fumare, per intendersi. Si: qua e là nel tuo testo ci sono piccoli errori e una ripetizione insopportabile. Ma il pezzo tiene. Lo vedrei tra Natalia Aspesi che la mena e la Rodotà che l'indovina. Comunque per tagliare bisogna non perdere il vizio di arrotare la lama. Conta su di me per gli aiuti materiali e abbi cura di te per quelli che occorrono allo spirito.

    Pà !

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