mercoledì 23 febbraio 2011

Urban Legend

Ce l'ho fatta.
Trasloco fatto, scatoloni sistemati e drenaggio tolto.
Racconto scritto e consegnato.
Ancora tre antibiotici da prendere, uno ogni 24 ore. Ma pare che ce l'abbia fatta.
Ora posso riprendere il mio impegno dove lo avevo lasciato.
Sperando di non crollare miseramente un'altra volta.
Sfortunatamente non ho ancora imparato a scrivere sempre le impressioni a caldo da utilizzare nei miei pezzi, quindi tutte le riflessioni, le impressioni e i pensieri freschi e fertili sono ormai pallidi ricordi pressoché inutili per la mia mania di perfezionismo. Specie se consideriamo la mia tendenza innata a perdere i dati. O a cancellarli. O a salvarli su supporti dotati di volontà propria.
Quindi, si riparte da zero. O meglio, da una mia analisi saccente di Urban Legend. Giusto per il gusto di parlar male di qualcosa. E sotto questo punto di vista, non c'è niente di meglio degli horror anni '90!

Urban Legend
1998
Regia di Jamie Blanks. Sceneggiatura di Silvia Horta. Con: Alicia Witt, Jared Leto, Rebecca Gayheart, Loretta Devine, Michael Rosenbaum, Joshua Jackson, Tara Reid.
Voto: 3/10

Una studentessa del New England Pendleton College viene uccisa a colpi d'accetta da uno sconosciuto nascostosi sul sedile posteriore della sua auto. Questo è l'inizio di una serie di omicidi: le vittime sono gli studenti, l'assassino un misterioso uomo incappucciato che imita le leggende metropolitane.
Natalie (Witt) sembra essere l'unica a credere che il serial killer esista veramente, ma nessuno le dà ascolto, se non Paul (Leto), a caccia di una storia per il giornale della scuola.
Ma c'è qualcosa che muove la mano del killer, qualcosa legato ad un massacro avvenuto nel campus 25 anni prima e al passato di Natalie...

Il film non è nient'altro che un horror anni '90. Niente da aggiunere a Scream e So cosa hai fatto, né alle loro parodie. Stessi personaggi, stessa storia, stessi meccanismi. Belle facce e poco altro. L'assassino si comporta esattamente come ci si aspetta che si comporti, le vittime fanno gli stessi errori e le stesse battute. Per non parlare poi del finale, che è una sorpresa solo per i personaggi. E, come in tutti i classici horror anni '90, al film manca una vera e propria ragione di esistere.
Può essere comunque una buona fonte di intrattenimento per i cultori del trash, anche se, sotto questo punto di vista, qualche getto di sangue in più farebbe comodo.
Due sequel: Unrban Legend The Final Cut e Urban Legend Bloody Mary.

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